Epicondilite laterale o gomito del tennista: cos’è e come agire?

Epicondilite laterale o gomito del tennista: cos’è e come agire?

Oggi 4 Marzo 2020 è la Giornata Internazionale del Tennis e vi vogliamo parlare del gomito del tennista, termine comune per indicare l’epicondilite laterale. Questa patologia consiste nell’infiammazione dei tendini dei muscoli estensori dell’avambraccio, muscoli che s’inseriscono all’esterno del gomito e permettono di sollevare la mano e il polso.

Si chiama gomito del tennista in quanto il tennis è l’attività sportiva che espone a maggior tensione le strutture muscolo-scheletriche interessate dal disturbo.

Il dolore associato all’epicondilite laterale, che in genere è più intenso durante o dopo lo sforzo o in seguito al semplice movimento compiuto dall’articolazione inizialmente interessa solo i tendini, ma in seguito può irradiarsi per tutta la lunghezza dei muscoli dell’avambraccio. Nei casi più gravi anche la semplice azione di afferrare degli oggetti, anche se leggeri, può risvegliare il dolore.

Una condizione simile viene chiamata gomito del golfista e il dolore che si verifica sul lato interno del gomito interessando l’epicondilo mediale, le cui inserzioni tendinee sono responsabili della flessione del polso verso il palmo della mano.

Quali sono le cause di questa patologia? Lo svolgimento di particolari attività lavorative (muratore, carpentiere, macellaio, falegname, sarto, cuoco, violinista ecc.) o sportive (tennis, lancio del giavellotto o del disco, scherma, squash…) che comportano movimenti ripetuti e intensi del braccio o del polso con il palmo della mano rivolto in basso, oppure ripetuti microtraumi o ancora una lesione riportata nella regione dell’epicondilo mediale, possono danneggiare l’inserzione dei muscoli e quindi causare la comparsa dei sintomi del gomito del tennista.

Oggi nella maggior parte dei casi si ricorre a terapie in grado di diminuire l’infiammazione e il dolore per permettere al paziente di ritornare alle normali attività, anche se è abbastanza comune che il disturbo si ripresenti nel tempo.

I trattamenti includono:

  •    la limitazione o l’astensione dai movimenti che provocano dolore, come quelli di sollevamento di pesi con la mano rivolta con il palmo in basso;
  •    impacchi locali con ghiaccio;
  •    l’applicazione di un tutore all’avambraccio in prossimità del gomito o di un tutore per il polso, utile per proteggere la muscolatura sofferente fino alla guarigione, come EPIC TO 2108 e ELBOW TO 2107.
  •    l’assunzione per bocca di farmaci anti-infiammatori e, nei casi più gravi o di lunga data, l’infiltrazione locale di cortisonici;
  •    movimenti da compiere con lo scopo di distendere e rinforzare la muscolatura per ridurre il rischio che l’infiammazione ritorni;
  •    terapie fisiche locali (laser, ultrasuoni, onde d’urto, fisiokinesiterapia);
  •    intervento chirurgico nei casi veramente gravi, se i trattamenti precedenti non portano alcun beneficio.
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